Un cane mi disse ...


Era da un po’ che volevo mettere su questo blog. Da qualche anno. Da quando ho deciso di intraprendere e approfondire la conoscenza di questi splendidi animali, i cani.

Se si decide di aprire un blog, lo si fa perché si ha voglia di condividere, con chi è interessato, tutto ciò che riguarda l’argomento, la materia, che rappresenta la passione di una vita: in questo caso il mondo cinofilo.

Lo scopo è quello di imparare a capire i cani, il loro linguaggio, a ragionare secondo il loro punto di vista, provando a calarsi nella loro mente, evitando ogni tipo di antropomorfismo.

Tutto questo con l’obiettivo di creare una buona relazione con il proprio cane, per trarne infiniti benefici.

Il primo passo è stato quello di trovare un nome che potesse racchiudere in se la filosofia del blog. Tante idee, spunti, ricerca di riferimenti originali; alla fine ho deciso che il nome potesse essere “Un cane mi disse …”.

Ispirato prima di tutto da un libro che ho amato molto, di Tiziano Terzani, “Un indovino mi disse …
Nel mio caso però non ci sono predizioni, indovini.

Nella mia vita c'è stato un cane che mi ha accompagnato dall’età di 12 anni fino ai miei 26 anni. Si chiamava Shirley, una meticcetta simil golden retriever, ma in miniatura, con la quale ho in qualche modo condiviso tutte le fasi più importanti della mia vita: l’adolescenza, la preparazione per l’esame di maturità, i primi colloqui di lavoro, i primi innamoramenti e tanto altro. E sempre, tornando a casa, c’era lei che mi aspettava, felice di vedermi, e che sapeva leggere il mio stato d’animo e interagire con me in modi diversi a seconda del mio umore.
In ogni ricordo che ho di quegli anni, c’è sempre in qualche modo Shirley. Ebbene quel cane mi disse tanto su cosa significa condividere la vita con un cane, di quanto siano speciali questi animali.
Allora non seppi farne tesoro.

La sua scomparsa fu dolorosa, e promisi a me stesso che non avrei voluto più cani.
Mi sono realizzato professionalmente, matrimonio, una casa di proprietà, due figli.
Ma qualcosa mancava sempre ed era il condividere una parte della mia vita con questi splendidi animali.
Mi sono reso conto di non poterne fare a meno, e quindi ho iniziato a leggere molti libri di cinofilia, ma anche tanti romanzi con protagonisti dei cani, e mi tornavano in mente tanti episodi, atteggiamenti di Shirley.
Ho capito quanto avrei potuto migliorare quel rapporto, quanto poco sono riuscito a tirarne fuori. Ecco perché ho deciso di far diventare la cinofilia la mia professione

Essere educatore cinofilo significa proprio insegnare, al binomio cane-uomo, a creare una buona relazione e da questa trarne il massimo, per entrambe i soggetti.
Però grazie a Shirley, ho capito che più che l'educatore cinofilo, volevo insegnare ai bambini come il comunica cane, ed il modo corretto di approcciarsi ad esso.
In questo modo il bambino può capire la diversità, l'individualità, il prendersi cura dell'altro, la collaborazione e tanto tanto altro.

Non amo più definirmi educatore cinofilo; preferisco racconta-storie di cani e bambini.

Un cane, quel cane, mi disse tanto, e se non ci fosse stato …

Se avete un cane imparate ad ascoltarlo.


GC

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